Perché le persone ancora oggi fanno fatica a rivolgersi a uno psicologo?

Purtroppo il contesto sociale sicuramente non è incoraggiante in tale senso. Cioè chi sente il bisogno di recarsi dallo psicologo molto spesso è imbarazzato nel fare questo passo e se lo fa molto spesso lo tiene nascosto ai conoscenti, quasi fosse una vergogna!

Si pensa ancora che lo psicologo sia per matti, e per sfatare questo pregiudizio riprendo una frase presa dal web: “Faccio lo Psicoterapeuta da diversi anni e ogni giorno vengo in contatto con persone gravemente disturbate. Poi per fortuna vado nel mio studio e incontro i miei pazienti”.

Chi va da un terapeuta non è un pazzo, bensì chi vuole raggiungere uno stato di benessere e ha il coraggio e la forza di dedicarsi un tempo per sé per migliorare la propria vita.

Un altro pensiero comune è che il tempo guarisce da solo tutte le ferite, in realtà se non si interviene, la situazione non fa altro che aggravarsi.

Infine tra i pregiudizi più comuni è che dallo psicologo si fanno solo chiacchiere, quindi basta parlare con un parente o un amico per risolvere i problemi. La rete sociale è sicuramente importante, quindi avere delle persone che ci ascoltano e ci sostengono è fondamentale. Ma lo psicologo non è uno specialista con cui ti sfoghi, così stai meglio e ti da qualche

consiglio. Prima di tutto l’essere un estraneo e avere il segreto professionale favorisce l’apertura su temi delicati da condividere, inoltre gli permette di essere totalmente sul paziente perché non ci sono dinamiche di relazione che possono inquinare il rapporto. Inoltre non dà consigli, perché sarebbe sbagliato e inutile. Lo psicologo utilizza infatti degli strumenti scientifici ma calibrati sulla specifica persona, che permettono di favorire lo sviluppo delle sue risorse piuttosto che dare soluzioni preconfezionate che provengono dall’esterno.

Io credo che al di là del contesto favorevole o meno e quindi una mancanza di una cultura del benessere che non è solo fisica ma a 360 grandi, quindi anche psicologica, ciò che ostacola di più le persone sono le loro stesse resistenze.

Si cerca la pillola magica che li risolva i problemi e li aiuti a raggiungere risultati senza sforzo e nel minor tempo possibile. Ma tutto ciò è impossibile. Questo perché sono bloccate in una zona detta di confort, si sono create un equilibro che però è falso, quindi talmente precario che quindi basta l’arrivo di anche piccoli imprevisti per far perdere la loro fittizia stabilità.

© Copyright Psicologa Dott.ssa Anna Spada