In senso contrario al dilagare del body shaming, si è sviluppato un movimento di body positivity che promuove l’accettazione di qualsiasi tipo di corpo che non segue necessariamente i dettami classici o della moda, una “appendice” di questo è la fat acceptance.
Spesso chi promuove l’accettazione incondizionata del proprio corpo e la capacità di godersi la vita attraverso di esso, viene criticato e accusato di ostentare stili di vita poco salutari e di celebrare problemi di salute come l’obesità.
Io credo che la verità stia sempre nel mezzo; dubito fortemente che ci promuove la fat acceptance vada fiero di eventuali problemi di salute connessi al grasso e li promuova come caratteristiche fisiche desiderabili. Il punto sta nella dignità di una persona, nel suo diritto di occupare il suo posto nel mondo col suo corpo e la sua personalità senza doversi sentire diverso o di troppo.
La presunta preoccupazione per i problemi di salute di chi è in sovrappeso diventa aggressività nel momento in cui ci si sente in diritto di sindacare sulla salute di qualcuno in quanto persona grassa. La discriminante sta nel non riconoscere la dignità di quella persona, il fatto che possa essere consapevole di eventuali problemi, il fatto che abbia il diritto di non pensarci in ogni momento solo perché a qualcuno è venuto in mente di ricordarglielo.
In questo senso il movimento di body positive assume il ruolo di rendere libere le persone di vivere, esprimersi e agire nel mondo, indipendentemente dal proprio aspetto, dalla propria salute e dalla libido che suscitano in chi le guarda.
A livello di prevenzione, la prima agenzia da cui partire per limitare gli episodi di body shaming è la famiglia.
È importante che i genitori diano in prima persona esempio di tolleranza e permettano ai propri figli di esprimersi liberamente, di sentirsi parte attiva e integrante del nucleo familiare, di non sentirsi necessariamente sempre giudicati, ma liberi di sbagliare ed esprimere il proprio pensiero; che promuovano lo sviluppo dell’empatia, per evitare fenomeni di bullismo e insegnare a sentire con l’altro e aiutarsi a vicenda nelle difficoltà; che trasmettano un sistema di valori personali che vada oltre dal mero aspetto fisico e si concentri su caratteristiche emotive o di personalità auspicabili e, ultimo ma non per importanza, che promuovano lo sviluppo di uno stile di vita sano, con un’alimentazione adeguata e la giusta dose di movimento fisico, concentrandosi sull’importanza che esso ha per la salute e non su quanto sia importante a livello esteriore.
L’educazione emotiva è fondamentale per lo sviluppo di adulti sani e capaci di migliorare il mondo.
© Copyright Dott.ssa Sara Maria Cusato