Un numero sempre crescente di persone nella società occidentale si trova a combattere contro eccessiva sonnolenza durante il giorno, problemi ad addormentarsi, risvegli continui di notte che compromettono una buona qualità del sonno o una vera e propria (apparente) mancanza di sonno.

Eppure il sonno è importantissimo per il corretto funzionamento del corpo e della mente, per essere più efficienti e anche per la prevenzione di disturbi o malattie (cardiovascolari, demenze, etc).

Purtroppo, esistono alcuni falsi miti, e che non hanno alcuna base scientifica:

  • Più si è giovani meno si ha bisogno di dormire
  • Una persona giovane può dormire poco e starà bene lo stesso
  • Dormire tanto è da persone pigre e svogliate
  • Dormire non è produttivo

Ne esistono tanti altri, ma questi sono i più diffusi. In realtà, una persona adulta, tra i 18 e i 64 anni, secondo la National Sleep Foundation, ha bisogno di 7-9 ore di sonno giornaliere. Gli adolescenti hanno bisogno di 8 – 11 ore di sonno. Il fabbisogno di sonno diminuisce leggermente dai 65 anni in poi, con 7-8 ore giornaliere. E’ chiaro che accorciare le ore di sonno produce allora effetti negativi sia sul breve periodo che a lungo termine. Orari di lavoro prolungati, televisione e uso di pc/internet, divertimenti, sono i maggiori responsabili della deprivazione di sonno che interessa ormai moltissime persone.

Ma cosa comportano carenza di sonno e/o sonno di di cattiva qualità, oltre alla più visibile “stanchezza”, a livello psicologico e cognitivo? Le principali conseguenze sono (Banks e Dinges,

2007):

  • Mancanza di attenzione
  • Rallentamento nella capacità di pianificazione e svolgimento di attività quotidiane
  • Minor rendimento a scuola, all’università o sul lavoro
  • Peggioramento dell’umore

Non sono solo le cattive abitudini e le false credenze sull’argomento a creare problemi. Problemi legati al sonno notturno, all’eccessiva sonnolenza diurna o ad un qualsiasi mutamento nella quantità e qualità del sonno, possono essere il campanello di allarme di disagi di natura psicologica, come nei disturbi ansiosi, nel disturbi ossessivi, in seguito ad un trauma e nella depressione. Esistono numerosi disturbi del sonno, come l’insonnia, il disturbo da ipersonnolenza, il disturbo da incubi, il disturbo del sonno indotto da sostanze/farmaci e altri.

Ogni persona inoltre ha un suo specifico fabbisogno di sonno che dipende dall’età, dallo stile di vita, dal tipo di lavoro e anche dalla predisposizione genetica.

Oltre al neurologo, se si presentano problemi di questa natura, è consigliabile rivolgersi ad uno psicologo, in modo tale da poter approfondire il significato dei sintomi che si presentano, inserirli nel contesto di vita e nella storia della persona, al fine di poter intervenire nel modo più appropriato.

 

 

© Copyright Psicologa | Dott.ssa Valentina Ciavarra