- Ritrovare se stessi. Sembra facile a dirsi, ma perdere una relazione importante, come abbiamo detto, influisce su tutta la nostra identità. Il senso di vuoto che si può provare porta alla stasi, al piangersi addosso, al rimanere sul divano mangiando gelato e guardando commedie d’amore. Per un po’ può anche andare bene (la prima settimana, non di più!) Poi tocca darsi da fare e riscoprirsi. Cosa amo fare? Quali sono le mie passioni? Cosa c’è in me che mi rende una bella persona, unica al mondo? Che sia disegnare, suonare uno strumento, praticare uno sport, fare bricolage o qualsiasi altra cosa, è il momento di attivarsi. Trovarsi con gente con questi stessi interessi, riempire la propria vita di cose appassionanti e creative.
Non avete mai avuto un hobby? Trovatelo adesso! Scoprirete che siete portati per la musica, l’arte, la cucina, il trekking o qualsiasi altra cosa.
Iniziare un corso o unirsi a un gruppo è anche un’ottimo modo per allargare il proprio giro di amicizie. Ovviamente bisogna imparare a distinguere tra ciò che ci fa stare bene aiutandoci a crescere e ciò che invece semplicemente tampona un malessere (come l’abuso di alcol o rifugiarsi nel cibo).
- Imparare a stare da soli. A volte è difficile stare da soli dopo tanti anni passati in coppia. Di solito chi ci pensa viene assalito dalla paura di tornare a casa la sera e trovarla vuota, o di stare a casa dal lavoro nel fine settimana e ritrovarsi senza nulla da fare.
Senza dubbio la solitudine fa paura: siamo animali sociali e la relazione e l’intimità sono tra i nostri bisogni primari, subito dopo mangiare, bere e dormire.
D’altra parte, non avere una persona con cui dover concordare la nostra routine ci permette di sperimentare, di provare cose nuove, di uscire di più, di meno o in luoghi diversi senza dover chiedere o accordarsi. Stare da soli ci permette di capire cosa realmente amiamo fare, come siamo senza l’occhio del partner che ci guarda.
- Guardarsi indietro con obiettività. Quando ci sentiamo pronti, possiamo voltarci e riguardare con occhio esterno la nostra relazione. Avremo sicuramente sbagliato delle volte, ma le cose si fanno in due, non può essere solo colpa mia se l’altro ha deciso di chiudere. Posso da una parte imparare dai miei errori e dall’altra assolvermi per ciò che era fuori dal mio controllo.
Inoltre è bene capire che non ho perso del tempo. Nella vita tutto fa esperienza e anche una relazione fallita può far progredire una persona, può aiutare a capire bene cosa si vuole o cosa non si vuole dalla vita, da un partner, da una relazione. Può aiutare a dare un indirizzo più preciso e produttivo al proprio futuro.
Per quanto possa sembrare impossibile, la vita continua anche senza l’altra persona. La relazione più importante del nostro cammino sulla terra è quella con noi stessi. Coltivarla, farla crescere e progredire diventando ogni giorno la versione migliore possibile di noi stessi ci permette anche di circondarci di gente che ci stima realmente per come siamo e che arricchisce le nostre vite.
Restare intrappolati in pensieri come “se fossi stato diverso non mi avrebbe lasciato” o “avrei potuto fare…” è disfunzionale perché ci fa perdere di vista il punto più importante: la relazione deve arricchire la mia vita e permettermi di essere me stesso liberamente. Se devo cambiare per qualcuno o piegarmi al suo volere rinunciando a cose per me importanti per non perderlo, quella relazione non va bene. Può capitare che due persone non siano compatibili per stare insieme. Può essere doloroso da comprendere, ma bisogna accettarlo.
Se ci si rende conto di non riuscire a superarla o di restare bloccati in una fase di non accettazione della rottura, è importante contattare lo psicoterapeuta e cercare insieme la soluzione migliore per risolvere il problema.
Se qualcuno avesse bisogno, sono a disposizione sulla mia pagina FB
https://www.facebook.com/dottssacusatopsicologa.
© Copyright Psicologa /Psicoterapeuta Dr.ssa Sara Maria Cusato