Un ulteriore modo per superare la procrastinazione è l’agire.
La regola dei 5 secondi di Robbins può essere utile per avere la carica e il coraggio per iniziare un compito. La regola dei 5 secondi è divisa in 3 step:
– Riconoscere l’attività che ci provoca stress e ansia (che attiva la procrastinazione) e stabilire chiaramente l’obiettivo che si tende a rimandare.
– Fare un breve conto alla rovescia partendo da 5 fino ad arrivare a 1.
– Agire senza esitazione e iniziare l’attività.
Questa piccola tecnica permette di ‘ingannare’ la nostra mente impedendo attraverso questi step di innescare quei meccanismi di protezione che ci impediscono di fare le cose vincendo cosi l’inerzia iniziale. Una volta che avremo iniziato il nostro compito sarà difficile non concluderlo perché subentrerà l’effetto Zeigarnik. L’effetto Zeigarnik, così chiamato dal nome della psicologa Lituania che l’ha descritto e studiato, è la tendenza delle persone a ricordare con maggior accuratezza e facilità i compiti incompiuti o interrotti rispetto ai compiti completati con successo, a causa della tensione indotta dalla frustrazione e dall’ansia di un’attività diretta al raggiungimento di un obbiettivo. L’individuo che non avrà concluso un compito, che non l’avrà compreso, o che lo consideri ambiguo, sperimenterà una tensione, un ansia mentale, psichica, che influenzerà in modo negativo sulla qualità del nostro benessere, spingendo alla conclusione dell’attività. L’effetto Zeigarnik è da anni utilizzato in svariati settori, come ad esempio nel marketing e nella cinematografia, in quest’ultimo caso sarà capitato a tutti che durante la visione di un film o di una serie tv, la scena viene interrotta proprio nella momento più bello e atteso (effetto Cliffhanger), questa tecnica è utilizzata per lasciare lo spettatore in una scena carica di tensione e attenzione al fine di suscitare interesse. L’effetto Zeigarnik è strettamente collegato all’effetto Cliffhanger in quanto la nostra mente non avrà pace fino a quando non avremo un finale alla nostra storia, e proprio per questo guarderemo l’episodio successivo.
L’effetto Zeigarnik può però essere usato a nostro vantaggio contro la procrastinazione per favorire lo svolgimento di attività. Infatti, la tensione mentale che prova il soggetto che ha lasciato incompiuto un compito o un obbiettivo potrà innescare nel medesimo soggetto la volontà di voler concludere il compito o, nel caso di in individuo che ancora non ha iniziato il compito, a causa di svariate procrastinazioni, l’effetto Zeigarnik può essere un ottima soluzione in quanto implica il dover ripetutamente pensare ai compiti da svolgere e può aiutare a trovare le giuste motivazioni per iniziarli e dunque portarli a termine.
Esistono altri esercizi che si possono fare per ridurre i comportamenti di procrastinazione favorendo una routine che sarebbe funzionale ad inibire la procrastinazione. Nel caso in cui si decidesse di iniziare una terapia, l’obiettivo del trattamento sarà quello di aumentare la consapevolezza di come alcuni pensieri e di alcune credenze disfunzionali, che in realtà rappresentano un ostacolo ad un comportamento corretto e funzionale e all’impegno nell’attività. Inoltre, la terapia stimolerà l’individuo a mettere in atto risposte maggiormente adattive per ristabilire un equilibrio psicofisico.
La comoda culla della procrastinazione
