Il Mental Imagery: una tecnica immaginifica per la cura della mente e del corpo nel percorso psicologico
Il concetto di mente e corpo come entità distanti o separate è ormai superato da tempo: l’interazione tra di esse, infatti, e bidirezionale ed è ormai assodato che fanno parte di un unico sistema integrato. Anche nei processi che reputiamo più “mentali” come quello di creare un’immagine con il pensiero, il corpo gioca un ruolo importante, attivando i muscoli e creando anche energia.
Ciò che chiamiamo immaginazione mentale non è altro che una capacità intrinseca dell’uomo di rappresentare uno stimolo sensoriale senza l’aiuto di uno stimolo-supporto esterno.
Questa è una capacità che viene sfruttata non solo per alimentare innovazione e creatività, ma che viene anche usata da sportivi e business-man per visualizzare allenamenti, obiettivi e futuri successi, processo che può risultare fondamentale nella costruzione di una strategia vincente. L’immaginazione mentale può giocare un ruolo cruciale anche nei processi di cura in ambito psicologico (oltre che in quelli di riabilitazione post-intervento come studiato in vari studi condotti da Martina Gandola et alii), dove le tecniche di visualizzazione mentale sono usate come veri e propri strumenti terapeutici. La procedura immaginativa, ad esempio, è un approccio che sfrutta immagini mentali e la relazione che si instaura tra paziente e terapeuta per affrontare vissuti esistenziali intrisi di sofferenza o dolore: emozioni, desideri e bisogni associati alle immagini mentali sono delle vere e proprie risorse interne che, una volta scoperte e riconosciute, possono essere orientate verso un percorso di cura. La “prova delle immagini” (altra procedura usata soprattutto per disturbi da stress post-traumatico), si è rivelata utile ed efficace per ridurre incubi ricorrenti.
L’elaborazione mentale delle immagini vissute durante gli incubi “rivivendo” gli esiti positivi e alternativi durante la veglia permettono una distensione del muscolo, una respirazione profonda più efficace e una corretta preparazione, richiamando quanto elaborato nel caso in cui gli incubi si ripresentino e migliorando così la condizione di insonnia e diminuendo la frequenza di sogni indesiderati. Anche nel trattamento della depressione e dell’ansia o delle fobie specifiche, le tecniche di Imagery aiutano la ristrutturazione e l’esplorazione dei pensieri negativi riformulandoli in stati mentali positivi.
Infine, nei disturbi psicosomatici l’Imagery guidata influenza positivamente la percezione del dolore o di altri sintomi fisici. Gli ampi studi in ambito clinico dell’efficacia di queste tecniche rendono il Mental Imagery uno strumento di grande aiuto nel percorso di cura e nella ricerca di benessere, oltre a essere versatile e integrabile ad altre metodologie di pratica clinica per promuovere la salute dell’individuo.
Psicologo Dott. Valerio Bonanno
Bibliografia:
Julia Kroener, Lisa Hack, B. Mayer, Z. Sosic-Vasic (2023). Imagery rescripting as a short intervention for symptoms associated with mental images in clinical disorders: A systematic review and meta-analysis. Journal of Psychiatric Research
Marjolein R. Thunnissen, Peter J. de Jong, Marleen M Rijkeboer, M. Voncken, M. Nauta (2024). Interventions Targeting Negative Mental Imagery in Social Anxiety: A Systematic Review and Meta-Analysis of Characteristics and Outcomes. Clinical Psychology and Psychotherapy
Despina Kouali Craig Hall and Sarah Deck (2020). Examining the effectiveness of an imagery intervention in enhancing athletes’ eudaimonic well-being
Martina Gandola, Laura Zapparoli, Gianluca Saetta, Antonio De Santis, Alberto Zerbi, Giuseppe Banfi, Valerio Sansone, Maurilio Bruno, Eraldo Paulesu, (2019). Thumbs up: Imagined hand movements counteract the adverse effects of post-surgical hand immobilization. Clinical, behavioral, and fMRI longitudinal observations
- Arntz(2012). Imagery Rescripting as a Therapeutic Technique: Review of Clinical Trials, Basic Studies, and Research Agenda