L’ambiente, il campo, infatti, è fondamentale per la persona ed il suo benessere psicologico. Lewin distingue il campo in tre aree fondamentali: lo spazio di vita, che comprende la persona e l’ambiente psicologico, quindi i suoi bisogni e motivazioni; i fatti sociali/ambientali quindi tutto ciò che è oggettivo e che non influenza lo spazio di vita; la zona di frontiera, ovvero la zona compresa tra mondo esterno e spazio di vita. In questa ultima zona la soggettività entra in contatto con l’oggettività e quindi quelli che sono i bisogni, le motivazioni, i pensieri degli individui si relazionano con l’ambiente domestico e il contesto Covid. Analizzando questa zona riusciamo a comprendere le condizioni psicologiche della nostra persona inserita nel proprio ambiente. Di che cosa abbiamo bisogno realmente e quale motivazione fa muovere il nostro corpo e la nostra mente verso i nostri bisogni? Cosa si intende per stato di necessità? Ricordando Maslow, possiamo immaginare i bisogni umani all’interno di una piramide: alla base ci sono i bisogni fisiologici, quindi fame, sete, sonno, omeostasi, riparo dal freddo. Se questi bisogni vengono soddisfatti e, nel contesto italiano, ad oggi, tendenzialmente sono soddisfatti, si prosegue con il livello successivo quindi bisogni di sicurezza, appartenenza ad un gruppo, stima ed autorealizzazione. Il periodo Covid, a prescindere dalla condizione economica, è importante per il tempo investito nei nostri interessi, oltre che nel classico smart-working e per comprendere cosa effettivamente permette la nostra autorealizzazione. Abbiamo avuto e a breve con il preannunciato terzo lock-down, riavremo, tempo e modo da investire sulla nostra piramide dei bisogni, sulle nostre emozioni, spesso troppo a rischio anche a causa del lavoro e degli impegni.
Le persone che economicamente possono permettersi di non rinunciare ad alcunché in autonomia, hanno più facilmente colto l’opportunità per investire felicemente su se stesse, sulla propria famiglia, dedicando tempo e risorse per un cambiamento migliorativo e investendo il tempo con i propri affetti nelle proprie abitazioni, dotate di spazi consoni, aperti e chiusi e dedicando quel tempo che prima non era mai abbastanza per un sana condizione di vita, per la cura della casa, la cura di sé e la cura delle relazioni. Chi si trova in una condizione economica svantaggiosa, ha dovuto fare i conti con la realtà e fare scelte e rinunce, compromettendo più facilmente l’equilibrio psicologico. L’abitazione dunque e lo spazio intorno a noi, sono importanti per il nostro benessere. Oltre la condizione abitativa, anche il cambiamento delle abitudini diventa rilevante: persone abituate a praticare attività fisica in palestra, a frequentare cinema, musei, ristoranti, si ritrovano a dover sostituire lo stile di vita con attività domestiche: spesso la fase di transizione, soprattutto per chi non è consapevole delle proprie risorse interne, a prescindere dalla condizione economica , può essere vissuta con difficoltà.