La psicologia inversa è considerata una strategia psicologica manipolativa e persuasiva, utilizzata in più ambiti, che induce una persona a fare un’azione, a dire qualcosa o a cambiare un atteggiamento che risulta essere l’opposto di quello che in realtà voleva fare. La psicologia inversa è nota anche come reverse psychology in inglese o come tecnica di inversione paradossale proprio perché influenza la persona al punto di fare il contrario di ciò che desidera.

Nel 1976, due studiosi (Pennebaker & Sanders) hanno studiato, attraverso un semplice esperimento, la reattanza, ovvero, una teoria comportamentale secondo cui le persone tendono a reagire in modo opposto a quanto richiesto in modo da poter proteggere e affermare la propria libertà di scelta e il valore del proprio libero arbitrio. La teoria della reattanza, che è dunque la tendenza delle persone ad opporsi alle regole e alle imposizioni altrui, ha confermato il fenomeno della psicologia inversa che utilizza la reattanza per ottenere, nel soggetto, la reazione desiderata, spesso senza che quest’ultimo si renda conto della manipolazione  ma, al contrario, credendo che la scelta sia stata presa in autonomia.

Secondo Radwan la psicologia inversa può servire a motivare le persone a fare qualcosa accendendo il loro spirito combattivo per dimostrare che sono in grado di farlo. Per questo motivo, secondo Radwan tale strategia funzionerebbe meglio con le persone testarde, narcisiste o con le persone che hanno troppa fiducia o autostima.

 

La psicologia inversa, come accennato sopra, viene utilizzata in diverse aree di vita come nel marketing, nel lavoro, nelle relazioni d’amore o in quelle genitoriali e nell’educazione ma, sicuramente risultati più positivi di tale strategia persuasiva si hanno con destinatari bambini e adolescenti.

  • Marketing: un esempio comune è un tipo di vendita che vende molti oggetti allettanti che forse sareste costretti ad acquistare se solo poteste permetterveli. Invece, finisci per comprare qualcosa di meno significativo dal venditore, che, se stava usando la psicologia inversa, è esattamente quello che voleva che tu facessi. Se hai un budget limitato e non intendevi fare acquisti aggiuntivi questo mese, allora questa forma di psicologia inversa ha messo a dura prova le tue finanze.
  • Lavoro: la psicologia inversa può essere utilizzata per motivare i lavoratori a dare il meglio sul posto di lavoro e aumentare la produttività.
  • Relazioni d’amore: l’uso della psicologia inversa in una relazione può essere un terreno scivoloso e va affrontato con cautela, può essere utilizzata come arma di seduzione per conquistare o riconquistare qualcuno o per superare un momento di crisi nella relazione di coppia specialmente quando nella relazione subentra l’indifferenza, a questo punto sorprendere il proprio partner potrebbe essere un modo di riconquistare l’ interesse perduto. Un esempio di psicologia inversa nelle relazioni d’amore può essere questo: ipotizziamo che il vostro partner insiste che non vuole un regalo di compleanno, ma in realtà lo vuole. Per sorprendere il partner, gli comprate comunque un regalo che, a quanto pare, è proprio quello che voleva che faceste. Tuttavia, se il vostro partner continua a dirvi che non vuole un regalo a ogni singolo compleanno, potreste smettere di comprare regali, il che deluderebbe il vostro partner, dato che in realtà voleva che gli prendeste qualcosa. L’incomprensione che ne potrebbe derivare potrebbe portare a rabbia e risentimento, rendendo i compleanni un punto di scontro anziché un motivo di festa.
  • Educazione genitoriale: la psicologia inversa è utilizzata molto con bambini e adolescenti in quanto questi tendono a rispondere con la reattanza. Osserviamo la psicologia inversa con un esempio: ipotizziamo che nostro figlio si rifiuta di vestirsi per andare a scuola la mattina. A questo comportamento potremo semplicemente rispondere che non è necessario vestirsi e che può andare a scuola in pigiama, ma gli faremo notare che sarà l’unico bambino in classe a indossare il pigiama. Questo approccio potrebbe aiutare a convincere il bambino a togliersi il pigiama e a indossare abiti normali, perché potrebbe rendersi conto che non vuole essere escluso a scuola. In questo modo, il bambino è stato autorizzato a vestirsi per andare a scuola e potrebbe essere più propenso a continuare a farlo anche in futuro.

 

Come detto precedentemente si può utilizzare la psicologia inversa con coloro che sono resistenti, ma è fondamentale utilizzare tale strategia psicologica con cautela e attenzione in quanto non sempre ha effetti positivi. La psicologia inversa infatti può causare danni e in particolare può minare l’autostima, la fiducia in sé stessi, la sicurezza di sé, il senso di autonomia nelle proprie decisioni e la fiducia alla base della relazione stessa se, quest’ultimo, si accorge di ciò che sta accadendo si potrebbe sviluppare tensione nel rapporto.

A livello educativo possiamo trovare punti sfavorevoli all’applicazione della psicologia inversa, in particolare permettendo ciò che il bambino vuole potremo ottenere l’effetto contrario, cioè sostenere il comportamento indesiderato. Inoltre tale comportamento, secondo cui si permette al proprio figlio di fare l’opposto di ciò che chi stiamo chiedendo, può minare l’autorità dei genitori. È dunque evidente che, sul piano educativo più che utilizzare la psicologia inversa, rimane importante mantenere una relazione trasparente, chiara e sincera con il bambino al fine di aver i comportamenti da noi richiesti. Sarà fondamentale dare le giuste motivazioni al comportamento che stiamo richiedendo senza cercare di imporre le nostre volontà.

Tecniche di psicologia inversa

La psicologia inversa la possiamo trovare un po’ ovunque, per spiegare quelle che sono alcune strategie della psicologia inversa farò riferimento a uno spezzone del ‘Re Leone’ quando Scar utilizza la psicologia inversa per spingere Simba nel cimitero degli elefanti.

  • Stimolare la curiosità nell’altro (Scar dice a Simba: ‘..tuo padre ti ha mostrato tutto il regno oltre le alture la nord’ .. ‘non posso dirti cosa c’è..’) .
  • Proibire e scoraggiare un determinato comportamento (Scar dice a Simba: ‘..non puoi andare li perché è troppo pericoloso…’).
  • Gratificazione (Scar dice a Simba: ‘tu sei intelligente…’) che ha lo scopo di rinforzo al fine per lenire un’ eventuale paura così da spingere l’altro verso il comportamento desiderato .
  • Non responsabilità (Scar dice a Simba: ‘…ho parlato troppo, ma tanto l’avresti scoperto…’) con questa affermazione ci si toglie la responsabilità di ciò che potrà accadere.

Altre strategie possono essere

  • Dire all’altro il contrario di quello che vorresti dicesse o facesse
  • Supporre che l’altro non sia capace di fare una determinata cosa
  • Proporre un comportamento alternativo al fine di attivare il comportamento desiderato
  • Scoraggiare la persona

 

Concludendo non vi sono molte ricerche dirette sull’uso della psicologia inversa, sappiamo che la strategia è utilizzata in diversi contesti ed è rivolta a diversi destinatari. Sicuramente la psicologia inversa ha più effetto sui bambini in quanto il loro sviluppo cognitivo è ancora in formazione e non sono in grado di capire le intenzioni dell’altro. La psicologia inversa può essere utile e benefica in diversi ambiti, ma tuttavia è importante notare che deve essere usata con cautela e parsimonia in quanto come detto prima può lenire gravemente il soggetto.

 

© Copyright| Psicologa| Dott.ssa Maddalena Manca