Ci tengo a sottolineare che le mie personali riflessioni non entrano nel lavoro terapeutico che svolgo con i miei pazienti, che si svolge sempre nel massimo rispetto per le convinzioni di ognuno e in un ambiente fisico e psicologico di massima neutralità  e accoglienza per la sofferenza, le difficoltà e le credenze di coloro che decidono di affidarsi alle mie competenze per essere aiutati a superare i momenti di difficoltà che vivono; per cui esse non inficiano in alcun modo i percorsi e le tecniche strettamente psicologiche utilizzate nei colloqui clinici. Per il resto sono convinta che ognuno di noi ha un compito e porta avanti una missione nel mondo, nel tempo in cui si trova, per aiutare se stesso e gli altri a vivere pienamente, a realizzarsi e ad aiutare il prossimo, al fine di costruire un mondo e una società migliore, in cui crescere e vivere secondo i valori dell’amore, della pace e della fratellanza.

 

 

Il vigore della Pasqua…Resilienza!                                          …dalla piccola dottoressa… al grande Medico

Carissimi, siamo in prossimità della Pasqua e la mente mi riporta alla forza della Resilienza. Perché?  In psicologia, la resilienza è un concetto mutuato dalle scienze fisiche che indica la capacità di un soggetto di resistere e reagire positivamente di fronte a eventi traumatici. La resilienza è un fattore altamente protettivo in questo senso  perché porta l’uomo ad affrontarli, riorganizzando la vita e ricostruendola, secondo le diverse opportunità che essa offre, senza alienare la propria identità. Sono persone resilienti quelle che riescono a fronteggiare le contrarietà, dando nuovo slancio alla propria esistenza.

Immersi nel quotidiano, siamo circondati da esempi di resilienza: è un processo molto presente in natura, basta guardare fuori dalla finestra e osservare come cresce una pianta nell’asfalto! Osservo da qui un bellissimo mandorlo bianco in fiore e sento già sulla pelle l’odore e il vigore della Pasqua imminente…E si! Perché Resilienza è assai più di resistenza: è la capacità di rimarginare una ferita, dopo un trauma, mantenendosi illesi e uscendone addirittura più forti. Ogni esperienza così diventa preziosa, aumenta la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, si trasforma in una competenza utile e da mettere a servizio, per sé e per gli altri. Il Segreto? Saper accettare senza rigidità le sfide della vita.

Provare per credere. Sapersi reinventare anche di fronte ai fallimenti vivendo al meglio questo tempo pasquale è un po’ come essere la leggendaria Araba Fenice: come essa infatti riesce a risorgere dalle ceneri, è necessario anche per noi imparare ad allenare la resilienza: “Qual è il significato positivo che si può attribuire a tale evento? Questo “esercizio” può apparire banale ma consente di riprendere in mano le redini della propria vita, traendone il meglio. E’ una sfida evolutiva da accettare e vivere pienamente. Coraggio!! La resilienza mi ricorda la grandezza del Dono della Resurrezione: la possibilità di continuare a progettarsi nell’avvenire, in presenza di eventi destabilizzanti a volte molto duri, di croci quotidiane grandi e piccole: resistenza alla distruzione, ma anche costruzione di un’esistenza e di un futuro nuovi.

Si tratta della virtù della Speranza che da sempre regge il mondo intero, sostiene la storia dell’umanità, la mia e la tua storia. Il termine resilienza deriva dal latino “resalio“, che indica “l’azione di risalire sulla barca capovolta dalle onde del mare”, come Pietro che nell’affondare, soccorso da Cristo, si aggrappa alla Sua mano e risale in barca , dopo essere stato capovolto  e confuso dalle onde del dubbio. È un riflesso pasquale, perchè la fede, fiducia e affidamento, opera anche una resurrezione della coscienza nell’uomo ferito. Un’altra Pasqua in quarantena è pesante da comprendere e da vivere. Cristo s’è immolato per noi, ci ha liberati dal peccato originale per riscattare la nostra anima corrotta, trascinandoci dalla Morte alla Vita. E ancora lo farà, come fosse la prima volta,per ognuno di noi.

E allora quale senso ha oggi per noi la Pasqua? Celebrare la Speranza nella Vita nuova. Rinfocolare il cuore, riaccendere la fiducia in questo Mistero d’ Amore in cui siamo immersi. Riprenderci la certezza di un futuro radioso, seppur ancora sofferto per ora. Coraggio! Siamo chiamati a dare un messaggio di speranza a chiunque:lavoratori in difficoltà, familiari delle vittime del Covid, affetti vicini e lontani. Alla fine anche noi, come i discepoli dopo la resurrezione di Cristo, siamo in attesa di riprendere la nostra vita. Resiliente è la rinascita, il rifiorire delle anime. Pasqua, dal verbo ebraico “pèsah”, è “passare”: ogni volta che non restiamo fermi, che reagiamo, che facciamo tesoro della nostra esperienza, ogni volta che annaffiamo la nostra resilienza. Ogni volta che un sorriso è più contagioso di un virus. Quale modo migliore per costruire un nuovo inizio  quindi se non rivivendo la Speranza che ci viene dall’Amore di Cristo Risorto? Egli è la certezza che la nostra esistenza appartiene a Dio,a Lui torna,e da Lui riparte, figli di un Padre Buono e Amorevole.

In Cristo ogni uomo può rinascere e cominciare una vita nuova. Quanto può essere faticoso, pur essendo cristiani, vivere intensamente i giorni della Pasqua! Eppure la Pasqua è proprio per noi affaticati e per la storia personale di resilienza di ciascuno. Speranza di ritornare a essere uomini Vivi con lo sguardo rivolto in Alto: allora che fai ancora fermo, lì? Alzati, sorgi e celebra bene questa Santa Pasqua! E gusterai il valore della vera Resurrezione. Apriamoci con gioia alla fonte della resilienza e della speranza.

     Cristo è risorto! Veramente è Risorto! Alleluja!