Nel recente periodo di lock-down, molte mamme mi hanno inviato su whats-app i disegni dei loro bimbi: tutti sorprendenti e indicativi della personalità di ciascun piccolo, tanto che poi giocavo con me stessa ad accoppiarli a determinate caratteristiche della loro personalità. Per questo motivo ho pensato quanto sia importante per i genitori conoscere lo stato emotivo dei figli attraverso i disegni.
Provo qui a spiegare a grandi linee alcuni dei tanti significati, appresi da una delle più grandi studiose di questo settore: Eleonora Fe D’Ostiani. Diciamo che l’età che qui considero, varia dai primi scarabocchi a circa 10 anni.
Esaminiamo il segno, cioè la grafica
- Ci dobbiamo preoccupare se il tratto della matita o di una biro è troppo pesante, lascia un solco sul foglio. Questo denota innanzitutto un disagio profondo del piccolo, un suo bisogno di essere riconosciuto ed anche una aggressività potenziale, dovuta ad un qualche suo malessere interiore.
- Quando il tratto è molto spezzettato, denota un stato di confusione dove il piccolo mette tante sue cose dentro di sé, cose che vorrebbe fare e dire, ma non riesce a districarle; si confonde e non riesce a dipanare un filo che gli permetta di realizzare ciò che desidera o sente di poter fare.
In questi due casi, è necessario fermarsi a parlare con dolcezza e delicatezza e cercare di fargli esprimere il suo malessere. Dette situazioni potrebbero essere dovute a discussioni vissute tra i genitori; oppure anche all’ambiente scolastico, o ancora alla difficoltà di fare amicizia, di sentirsi rifiutato e altro. Questi sono bimbi che hanno bisogno di essere comunque ascoltati, anche con l’aiuto di un esperto/a.
- Quando il segno ha molte angolature, è anche schematico, potrebbe denotare una spigolosità caratteriale che i genitori dovrebbero adeguatamente considerare, per esempio riflettere sul modo in cui si approcciano ai figli.
- Quando il segno è caotico ma comunque sta a rappresentare un qualcosa, questo piccolo ha bisogno di esprimere il suo mondo interno e ha bisogno di essere ascoltato.
- A volte dei bimbi disegnano case, persone, e altre cose senza una qualche componente essenziale, tipo una casa senza porta o senza finestre, persone senza mani oppure occhi. Una casa così può sembrare una prigione. Chiediamoci in questo caso: siamo noi genitori che lo isoliamo, oppure è lui che per un suo motivo interno si sente così? Se la figura umana è senza mani, il piccolo non si sente considerato da quella persona. Se senza occhi, non si sente visto.
- Nel caso della figura umana, è anche importante considerare l’altezza delle figure. Succede, per esempio, che fino ai cinque-sei anni, sia la mamma ad essere la figura più alta, mentre poi diventa il genitore del sesso opposto.
- Per i bimbi che hanno fratelli e/o sorelle, è molto importante vedere quanto li disegnano grandi rispetto a chi fa il disegno e come li posizionano rispetto ai genitori.
Esaminiamo il colore
Come prima cosa, proviamo ad osservare il disegno nel suo insieme: ci dà un’idea armonica? Ci sembra un po’ o molto caotico? Oppure solo un po’ confuso?
Anche qui la prima cosa da notare è la forza della matita e/o del pennarello. E subito dopo è importante notare se il tratto del colore sia molto frammentato.
Queste modalità stanno a rappresentare una grande ansia, direi anche angoscia e paura.
- Altra cosa da notare è se nel cielo il piccolo mette anche il sole (di giorno) o la luna (se disegna la notte): questi splendidi gialli nel cielo rappresentano la figura paterna e dovrebbero essere sempre presenti; altrimenti ci si deve chiedere perché.
- Per non dilungarmi molto, i colori da notare sono essenzialmente: il rosso, il grigio e il nero. Se questi colori sono diffusi e non occupano la maggior parte del foglio, rientrano anch’essi nella norma. Ma quando per esempio il rosso è molto calcato e in abbondanza, evidenzia sentimenti aggressivi.
- Il grigio è un colore neutro ma se presente in tutti i disegni, o in grandi spazi in uno stesso disegno, denota una tendenza depressiva del bambino.
- Il nero anche se in piccola misura, rappresenta la paura, l’angoscia, qualcosa che non si vuole dire. Faccio un esempio: un bimbo nella cui casa erano entrati i ladri di notte, ha disegnato, a distanza di 15 giorni, un armadio con gli sportelli chiusi colorati di rosa (colore indicante la mamma) e celeste (colore indicante il padre e forse anche se stesso); e poi un armadio con uno sportello aperto (i ladri che comunque hanno aperto le finestre e sono entrati): e dentro l’armadio tutto lo spazio era di colore nero. Il bimbo voleva chiudere la paura dei ladri entrati nella sua casa (in questo caso armadio chiuso) in un angolo della sua mente per sentirsi tranquillo. Stava superando la paura dei ladri ma ancora la doveva tenere a bada.
Roma, 23/05/2020
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